Connected TV questo il nome
Nome in inglese, si parla di internet, sono tecnologie che richiedono tempo per entrare sui mercati. Ok allora gli italiani arriveranno tra 10 anni, possiamo stare tranquilli sul nostro mercato! Vabbè guardiamo cosa dicono le analisi di fine 2011: 42 milioni di proprietari di TV connesse tra USA e Europa (mica male...), il 20% del mercato americano di case ed il 10% in Europa (visto lo dicevo io!).
Il 12% in Italia. Come? Il 12% delle famiglie italiane usa già almeno una volta al mese la televisione per vedere contenuti dalla rete? Forse allora il primo presupposto non era così corretto! Allora siamo costretti a cercare di capire cosa questa ennesima novità tecnologica comporterà nella nostra gestione delle azioni di marketing. Primo aspetto: l'esperienza. Gli utilizzatori di Connected TV (anche IPTV - Internet Protocol TV) cercano alcuni elementi essenziali: semplicità di uso, informazioni, personalizzazione, socialità. I quattro elementi sono stati indicati dai clienti stessi e come è piuttosto evidente si riconferma la tendenza generale per cui il contenuto del prodotto (dato per scontato come "qualità) finisce sempre in ultimo livello di importanza rispetto ai servizi di usabilità (non voglio fare fatica...) e individualità (mica vorrai darmi un prodotto che hanno tutti!!!). Quindi la TV o IPTV resterà al primo posto degli schermi in casa, ma cambierà completamente approccio all'uso: le interruzioni le decido io non più il canale con gli spot, guardo la televisione ma contemporaneamente navigo leggo mail e altro, la mia attenzione alla pubblicità sarà quindi ridotta ulteriormente (rispetto al già basso livello attuale...) se non è interessante per me, potrò rispondere invece immediatamente con gli acquisti on-line a proposte che mi sembrano adatte alle mie necessità. In sintesi, differenziazione e personalizzazione saranno le parole chiave anche per questo tipo di contatto con il cliente. Se mai aveste avuto dei dubbi...
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